Sullo sviluppo della rete 5G la Cina ha accelerato così tanto da lasciare indietro gli Stati Uniti. In altri ambiti tecnologici Pechino ha raggiunto livelli pari se non superiori a Washington; prendiamo ad esempio i temi dell’intelligenza artificiale e del riconoscimento facciale, in cui mastodontiche aziende di Stato hanno investito tantissimo. Per arginare l’ascesa del Dragone, che ha già disegnato un piano a tappe per diventare una potenza globale a tutti gli effetti, Trump si è giocato la carta dei dazi, cercando così di limitare la crescita di settori chiave dell’economia cinese. Ma la guerra fra Stati Uniti e Cina ormai non riguarda più solo il commercio, e ci sono altre arene in cui le due superpotenze sono pronte a scontrarsi.

La Solar Space Race fra Cina e Stati Uniti

Una delle ultime sfide a distanza è la cosiddetta Solar Space Race, cioè una sorta di corsa spaziale per accreditarsi l’accesso alle risorse energetiche derivanti dal sole. Un Paese in grado di fare ciò, nel presente ma soprattutto in un futuro non troppo lontano, sarebbe in grado di attingere a una fonte di energia pulita, costante, praticamente illimitata e molto meno cara dei combustibili fossili. Ecco, in questa futuristica corsa all’oro gli Stati Uniti ancora una volta rischiano seriamente di essere superati dalla Cina. Senza usare giri di parole, come fa notare Foreign Policy, “China is winning the solar space race”.

Sfruttare l’energia solare

Pechino ha intenzione di costruire una centrale elettrica spaziale in orbita per incanalare energia pulita dal sole da reimpiegare sulla terra in varie attività. Il progetto è ambizioso ma necessita di tempi lunghi per essere attuato, e difficilmente si concretizzerà prima del 2050, quando la Cina sarà il primo Paese a sfruttare l’energia del sole nello spazio. Il problema, per gli Stati Uniti, è la forte parentela che lega lo sviluppo scientifico cinese al suo apparato militare; le innovazioni della scienza possono essere utilizzate anche in guerra e viceversa. Secondo alcuni report statunitensi, il programma spaziale del Dragone è parte integrante di quello militare ed è supervisionato direttamente dall’esercito. Insomma, per la Casa Bianca dietro ad attività spaziali all’apparenza civili si nasconderebbero in realtà interessi militari.

Il Dragone proiettato nel futuro

Ma l’incubo degli Stati Uniti non finisce qui perché c’è un altro motivo che spinge Washington a temere la corsa della Cina all’energia solare. Quando il gigante asiatico riuscirà nell’impresa sopra citata, la sua immagine ne uscirà talmente fortificata che tantissimi Paesi saranno attratti dall’orbita cinese e saranno lieti di entrare a far parte dei piani commerciali di Pechino, come l’ambigua One Belt One Road. Mentre la Cina sperimenta nuove strategie per un futuro sostenibile da protagonista, gli Stati Uniti sono fermi alle tecnologie che li resero celebri intorno agli anni ’70; la Nasa è rimasta indietro, sia per una visione miope sia per la mancanza di denaro da investire.

Vantaggi geopolitici

Chi sarà in grado di controllare le energie rinnovabili automaticamente avrà un ruolo centrale nella geopolitica globale e nell’ordine internazionale. Se la Cina riuscirà davvero ad utilizzare per prima l’energia solare allora vincerà a man bassa la sfida a distanza con gli Stati Uniti. In tal caso non ci sarà guerra dei dazi che tenga. Anche perché l’energia derivante dal sole, almeno nella sua prima fase, non sarà controllata da privati ma da Stati, e di conseguenza sarà un’importante leva geopolitica.

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