Noi siamo nella condizione di poterci attendere altri spillover. Fin quando l’umanità sarà così numerosa su questo pianeta, fino a che il genere umano sarà così assetato di prodotti del mondo naturale, tanto relativi alla carne quanto alle varie forme di energia, e fino a quando queste circostanze persisteranno, ci saranno sempre dei salti di specie dai virus agli esseri umani. Lo spillover può portare ad un contagio. Noi dovremmo essere capaci di fermare questo fenomeno. Se già facessimo quello che possiamo, sarebbe possibile evitare che il prossimo contagio si trasformi in una epidemia all’interno di una cittadina o in una pandemia globale. Altri salti di specie sono inevitabili. E questo dipende anche dal fatto che siamo quasi 8 miliardi di persone.
David Quammen aveva previsto tutto. Nel suo Spillover, pubblicato in Italia da Adelphi, lo scrittore americano aveva analizzato la possibilità che un nuovo virus potesse sconvolgere l’assetto mondiale. Quammen aveva chiamato questa ipotesi “The Next Big One”. In molti, dopo la comparsa del Covid-19, sono corsi in libreria. Sì, se non altro perché Quammen aveva proprio circoscritto il modo tramite cui la pandemia sarebbe potuta nascere, individuando in un wet-market il luogo di origine della diffusione del contagio. Il Covid-19, purtroppo, è già una realtà. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Di questo e di altro abbiamo dibattuto con il giornalista scientifico statunitense, che ci ha concesso questa intervista.
Lei in Spillover ha pronosticato la “Next Big One”. Come ha fatto?
Io non posso prevedere il futuro ma, dieci anni fa, mentre facevo delle ricerche sullo spillover, ho ascoltato un gruppo di scienziati che stavano studiando questa materia in maniera certosina. Gli scienziati andavano nei campi per studiare i virus degli animali. Il fine era comprendere se e come l’uomo sarebbe stato contagiato. Ho domandato agli scienziati se ci sarebbe stata una “Next Big One”. E loro mi hanno risposto di sì. Quindi ho chiesto che aspetto avrebbe avuto. Gli scienziati mi hanno riposto in modo tale che io potessi scrivere quello che ho scritto nel mio libro, ossia che sì, una pandemia ci sarebbe stata e che la pandemia sarebbe stata procurata da un virus.
Si è posto altre domande in quella circostanza?
Poi mi sono domandato da dove sarebbe arrivato questo virus. Arriverà da un animale, mi sono detto. Ma di che tipo? Da un animale selvaggio e, con buone probabilità, da un pipistrello. E ancora: che tipo di virus sarà? Un tipo in grado di svilupparsi con grande velocità. Lo stesso tipo che riesce ad adattarsi a nuovi ospiti per provocare una sindrome da coronavirus. Ma c’era ancora un altro quesito da porsi: dove sarebbe potuto avvenire il primo spillover? Esistono parti del mondo in cui le persone entrano in contatto con animali selvatici. Anche qui valeva la pena fare un esempio: un wet-market, un posto dove la vita selvaggia è in vendita ed è viva. Un luogo, insomma, dove la vita selvatica è vicina a quella domestica e dove la vita selvatica è vicina ad altri cibi. C’era un ultimo quesito: dove sarebbe potuto succedere, allora, qualcosa del genere? In Cina, per esempio. Questo è quello che ho ascoltato e che ho scritto nel mio libro.
Visto che buona parte dei salti di specie provengono dai pipistrelli, l’uomo deve temere questi animali? Dai pipistrelli dipendono l’Ebola, la Sars, il Covid-19…
I pipistrelli sono i portatori di un gran numero di pericolosi virus. Noi li chiamiamo “animali ospiti”, vale a dire animali in cui il virus vive per un lungo periodo di tempo, senza che però gli animali si ammalino. Il virus rimane invisibile per un lungo periodo di tempo negli animali ospiti. Per cui no, l’umanità non dovrebbe avere paura dei pipistrelli. Non sono i pipistrelli che vengono a disturbare noi, ma siamo noi che andiamo a disturbare loro. Se noi li avessimo lasciati in pace, il virus sarebbe rimasto dentro di loro. Quando noi entriamo nelle foreste, nelle caverne, catturando ed uccidendo i pipistrelli, ci esponiamo ai virus. I pipistrelli sono delle creature meravigliose. Loro rappresentano un grande valore per l’ecosistema, appartengono al mondo naturale e tutto ciò che dobbiamo fare è lasciarli in pace.
Molti sostengono che il nuovo coronavirus sia nato nel mercato esotico degli animali di Wuhan. Dove pensa che sia nato il Covid-19?
La domanda è interessante. Tutti hanno iniziato a convincersi che la pandemia ha avuto inizio nel mercato del pesce di Wuhan. Ma in quel mercato si vende anche altro oltre al pesce: in quel mercato, si vendono animali selvatici e domestici. Questo, almeno, è quello che accadeva nel mercato di Wuhan sino allo scorso dicembre. La ragione per cui le persone hanno individuato nel mercato di Wuhan il principio della pandemia è semplice: nel mese di gennaio, è stato pubblicato un articolo scientifico che trattava dei primi quarantuno casi di Covid-19. Poiché molti di quei casi avevano avuto origine proprio nel mercato del pesce di Wuhan, le persone hanno pensato a quel mercato come al luogo in cui si era scatenata la pandemia. Un tizio, rivedendo quell’articolo, si è reso conto di come i casi provenienti da Wuhan fossero molti, ma non fossero tutti.
Quindi?
Quindi ci si è chiesti: dove sono state contagiate le altre persone? Parliamo di 14 casi, tra quelli originari, che possono essere collocati nel mese di dicembre, ma che non avevano avuto alcun contatto con il mercato del pesce di Wuhan. Tra questi casi – quelli che non avevano avuto contatti col mercato di Wuhan – , va incluso il primo caso di Covid-19. Come si è ammalata quella persona? Quella persona si sarà ammalata a novembre, da qualche parte, magari nella città di Wuhan, ma non al mercato. Questo elemento racconta che il virus stava circolando a Wuhan già da prima. Il virus è originato dal pipistrello, ma il contatto tra il pipistrello e l’uomo è avvenuto da un’altra parte e non al mercato. Con ogni probabilità, qualcuno ha catturato un pipistrello in campagna, portandolo poi nella città. Facciamo un’ipotesi: è possibile che questo persona, magari un cacciatore, si sia recato in una grotta e abbia catturato un pipistrello. A questo punto, colui che chiameremo “cacciatore”, potrebbe aver portato il pipistrello in casa, dopo averlo ingabbiato. E questo potrebbe essere avvenuto prima che il pipistrello venisse trasportato al mercato. Il primo di dicembre la moglie del cacciatore potrebbe essersi ammalata. La donna potrebbe non essersi mai avvicinata al mercato e, nonostante questo, essere comunque stata il primo caso. Ma la storia potrebbe essere molto più complicata di così.
Richard Ebright, un ricercatore e microbiologo, ha scritto sul Washington Post che il primo contagio potrebbe essere avvenuto in maniera accidentale. Magari per misure di sicurezza non ottimali? C’è un dibattito sull’origine del Covid-19. Una delle “teorie del complotto” sostiene che il virus possa essere stato generato in un laboratorio di Wuhan. Cosa ne pensa?
Beh, dovrebbe pubblicare un articolo scientifico con dei dati e delle prove. Io non ho letto alcun articolo del genere. Ho letto invece un articolo molto approfondito su Nature. Un articolo che è stato pubblicato da cinque tra i migliori studiosi di evoluzione virale. Questi cinque esperti hanno esaminato il genoma di questo virus ed hanno analizzato proprio quella possibilità (l’origine in laboratorio del Covid-19, ndr), concludendo che non è possibile. Noi ora siamo sicuri che proviene da un pipistrello. Un particolare pipistrello che risiede nella Cina centrale. Se non perché il genoma corrisponde. Le rivendicazioni secondo cui il virus avrebbe avuto origine da un pangolino e quelle secondo cui il virus sarebbe venuto fuori da laboratorio non sono supportate dai dati. E a me importa dei dati.
Dobbiamo attenderci altre pandemie?
Cosa ne pensa del tasso di mortalità del Covid-19 in Italia e nello specifico in Lombardia?
Non lo so, è terribile. Qualcosa di tragico sta accadendo in Italia. Io penso che l’unica spiegazione sia questa: il sistema sanitario lombardo è stato sovraccaricato con casi su casi. In questo modo, non è stato possibile somministrare cure a tutte le persone che ne avevano bisogno. Dunque sono morte più persone del dovuto.
Crede che ci siano altri virus in giro di cui avere paura?
Sì. Il Covid-19 era conosciuto già da cinque anni. Gli scienziati che lo hanno trovato nei pipistrelli erano certi di come contro questo virus fosse necessaria una preparazione in grado di opporsi ad una pandemia. Gli scienziati cinesi lo hanno detto tre anni fa. Quindi è davvero possibile fare delle immersioni “into the Wild”. Così come è possibile fare delle ricerche sugli animali. Ricerche che possono essere molto pericolose. Gli scienziati sono all’opera e stanno scoprendo come questo non sia il solo virus presente. Esistono altri virus che potrebbero essere pericolosi. Abbiamo bisogno di supportare la ricerca. A differenza di come è accaduto nelle circostanze del Covid-19, è necessario che i nostri leader si muovano in base alle informazioni che hanno. Quindi sì, esistono altri virus là fuori. Abbiamo bisogno di sapere dove sono, quali sono i loro genoma e abbiamo bisogno di sapere pure come ci dobbiamo comportare dinanzi ad un eventuale spillover.
Lei conosce molti medici esperti del settore. Qualcuno è stato in grado di rivelarle quando usciremo da questa situazione?
Nessuno è stato in grado di dirci veramente quando tutto questo finirà. Si tratta di una previsione molto difficile. Predire quello che farà il virus non è semplice, Così come è davvero complesso prevedere quale sarà il comportamento umano. Alla stessa maniera, non è possibile pronosticare il comportamento politico. Dunque è possibile che il Covid-19 vada in giro per il mondo ad infettare una grande porzione della popolazione umana, uccidendo con un tasso di mortalità pari al 2% o al 3% o, in alcuni casi, peggio, come sta avvenendo in Italia. Il Covid-19 potrebbe persistere per mesi e mesi. C’è la possibilità di un vaccino, che probabilmente sarà a nostra disposizione tra nove mesi – un anno. Il vaccino ci aiuterà di sicuro. Posso tuttavia affermare che la pandemia si arresterà nel corso dei prossimi due mesi? Nel corso dei prossimi quattro? No, non posso. Forse. E lo spero per l’Italia. È molto triste quello che sta accadendo da voi.
Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove?
Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare?
Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.